I libri degli altri

I libri che abbiamo letto, quelli che ci sono piaciuti, quelli che consigliamo o semplicemente...
quelli di cui vogliamo parlare.

9 commenti:

  1. "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaugh

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    1. Non l'ho proprio letto, ma l'ho ascoltato in audiolibro.
      Tratta il tema dell'affido e la protagonista è la ragazzina che vive questa esperienza.
      Un libro con elementi e argomenti che legano bene, bello per come ha inserito il linguaggio dei fiori e bella la storia.

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  2. "Il senso di una fine " di Julian Barnes
    Potrebbe sembrare una detective story piena di imprevisti e con un finale a sorpresa, è invece una riflessione sulla vita, sulla giovinezza e sulla vecchiaia, ma soprattutto il taglia e cuci della memoria, un'attività immaginativa alla quale ci abbandoniamo istintivamente tutti, ritoccando vecchie convinzioni e plasmando nuove presunte verità sul nostro conto.
    Pag. 82: "All'improvviso mi sembra che una delle differenze tra la gioventù e la vecchiaia potrebbe essere questa: da giovani, ci inventiamo un futuro diverso per noi stessi; da vecchi, un passato diverso per gli altri"

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    1. Bello, ricco di riflessioni senza mai però risultare faticoso.

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  3. "Il veleno dell'oleandro" di Simonetta Agnello Hornby

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    1. Mah! il libro non mi ha convinta fino in fondo.
      Tante storie nella storia, alcune credibili altre un po' meno, ma le ho trovate tutte un po' troppo sfocate.

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  4. Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd
    L’ho trovato strepitoso, ironico, avvincente.
    Diverte, appassiona, trascina ma soprattutto fa pensare – alternando ritmo e pause, prosa e poesia – questo piccolo gioiello di Siobhan Dowd, scrittrice inglese morta 47enne nel 2007, proposto in Italia da Uovonero con prefazione di Simonetta Agnello Hornby e traduzione di Sante Bandirali. Un libro per i ragazzi che crescono, anche imparando a dire bugie, e per gli adulti che non vogliono smettere di farlo.
    Ted, giovane autistico sul cui cervello gira un sistema operativo diverso da quello delle altre persone, conduce un'inchiesta appassionante e ricca d’ironia. Il mistero della scomparsa di Salim diventa lo sfondo su cui si intrecciano temi come l'emarginazione, la società multiculturale, la separazione dei genitori, l'amicizia. E Ted, con le specifiche qualità dovute alla sua condizione, ce ne offre una sua particolare e affascinante sintesi.

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  5. Ho scoperto Michela Murgia:
    per caso e per curiosità ho ascoltato un suo audio libro e poi ancora uno e un'altro ancora perché la trovo veramente brava.
    L'ultimo è "Accabadora" del 2010 - Mistero, superstizione, tradizione e sentimenti in una Sardegna degli anni 50 dove tutto si intreccia e tutto scorre. Molto bello.

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  6. La Porta e La ballata di Iza di Magda Szabò

    In entrambi i libri Magda Szabò tratteggia fin nelle sfumature più sottili e segrete i moti dell’animo e indaga con precisione minuziosa i meccanismi che, nel bene e nel male, sovrintendono ai rapporti tra le persone: dai più intimi, quali i legami di sangue, l’amicizia e l’amore, a quelli meno stretti e assidui della vita di quartiere.
    Una tensione sospesa e progressivamente crescente attraversa le pagine di questi libri, creando un senso di attesa quasi spasmodica di una “rivelazione”, che scopra finalmente l’elemento motore che ha scatenato il dramma.
    Nella Porta la scrittrice costruisce il suo racconto intorno alla figura di Emerenc Szeredás, la donna delle pulizie con la quale intesse un rapporto all'apparenza scorbutico, ma di profondo affetto. Un amore duro, tormentato, uno di quegli amori che si mostrano piano, lentamente, di quegli amori guardinghi che fino all’ultimo restano duri, non scoprendosi mai fino in fondo. E’ questo poi un romanzo di donne, donne diverse, che si incontrano, si scontrano, non si capiscono o si capiscono fin troppo.
    Ne La ballata di Iza la scrittrice racconta della solitudine umana e scandaglia con la precisione chirurgica di un bisturi i viluppi aggrovigliati e ambivalenti di sentimenti che ci legano ai nostri genitori e agli altri. Quella di Iza è una di quelle figure femminili in cui ogni donna si identifica, almeno in parte, almeno in una qualche fase della propria vita.

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