martedì 5 febbraio 2013

Anastasia e Genoveffa

… in quel momento apparve la fata Smemorina, che toccò Cenerentola con la bacchetta magica. E tutti poterono constatare che era proprio lei la bella sconosciuta che aveva conquistato il cuore del principe al ballo. Cenerentola fu accompagnata al palazzo reale con la carrozza del re. Là, fra grandi feste ed al suono di tutte le campane del reame, Cenerentola sposò il suo principe. E da quel giorno vissero felici e contenti.

Evviva, evviva, evviva!” esclamarono all’unisono Anastasia e Genoveffa! Si guardarono sornione, si abbracciarono e si misero a ballare per la stanza ridendo rumorosamente.
Cosa succede? Fermatevi per l’amor di Dio!” urlò la madre allibita per la reazione inaspettata delle figlie. Perché erano felici? L’odiosa figliastra si era accaparrata il miglior partito del regno e quelle due stupide anziché essere abbattute saltellavano come matte?!?
Mamma! Vieni, festeggia con noi!” esclamò Anastasia afferrandole le mani e trascinandola nella folle danza. “Ma cosa c’è da festeggiare? Siete impazzite?” strillò di nuovo la madre.
Finalmente le due giovani si calmarono e si abbandonarono sull’imponente divano del salotto della madre ancora con il fiato corto, facendole segno di prendere posto sulla sua poltrona preferita.
Fu Anastasia a prendere la parola per fornire le ragioni di tanta gioia: “cara madre, tu sai che grazie ai nostri interessi culturali  abbiamo molte amicizie in ambienti accademici e siamo in contatto con personaggi illustri in tutto il mondo. Da tempo ci era noto che il giovane Principe – che è appena tornato nel regno dopo i suoi studi compiuti all’estero – non è proprio quel buon partito che potrebbe apparire a prima vista”.
In molti ci hanno confermato – proseguì Genoveffa – che ha un carattere egoista e litigioso e in più di un’occasione ha spezzato il cuore di alcune signorine che si erano convinte del suo amore.
È per queste ragioni che siamo ben liete di non aver dovuto escogitare qualche inganno per rifiutare una sua proposta di matrimonio. E quell’illusa di Cenerentola, con i suoi occhioni innocenti e le trecce bionde, dovrà ben presto accorgersi che la fata Smemorina ha fatto onore al suo nome e l’ha cacciata in un bel guaio!”, aggiunse Anastasia.
Già, proprio un bel matrimonio l’aspetta! Ma, d’altro canto, cosa ci si poteva aspettare da una che parla con i topi, viaggia sulle zucche e indossa scarpe di cristallo? Di “cristallo”, dico! Non conosco materiale meno adatto per delle calzature”, sbuffò Genoveffa.
La madre scrutava le sue figlie con attenzione e convintasi che non stavano mentendo incominciò a sorridere per lo scampato pericolo. “Bene madre!” esclamarono Anastasia e Genoveffa all’unisono “e ora, per coronare l’esito felice della nostra avventura, possiamo organizzare quella bella crociera che ci hai promesso da tempo!”.
E vissero per sempre felici e contente, viaggiando per il mondo corteggiate da uomini affascinanti e gentili.

1 commento:

  1. Anche se un po' mi dispiace per Cenerentola e il Principe , la storia così rivisitata potrebbe funzionare, ci sono però un paio i cose che non mi convincono:
    1) è vero che il titolo è anche il nome delle due sorellastre, ma il fatto che tu abbia usato in modo fedele la fine del racconto di Cenrentola mi ha fatta smarrire un po' e ho pensato fosse una mamma che racconta la storia alle sue bambine. Forse è una scelta calcolata ma avrei utilizzato una formula più vicina a un articolo di cronaca rosa.
    2) Le sorellastre parlano della brutta reputazione del Principe per sentito dire, ma la favola sarebbe forse più coinvolgente se raccontassero di un esperienza che hanno avuto direttamente con lui.

    Ciaooo!!!

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