giovedì 14 febbraio 2013

Invidia



“No, davvero…? Ma come è successo …?” Sandra si accomodò meglio sulla poltrona e attivò l’auricolare dello smartphone per sentire meglio le novità che Rosanna fra un sospiro e un singhiozzo stava diffusamente riferendo. “Lorena hai detto? No, no non mi pare di conoscere nessuna Lorena … E quando gli hai detto di  avere le prove, lui come ha reagito …? … ma dai, inaccettabile!”. Sandra reagiva nel modo appropriato ai dettagli sempre più intricati del racconto, manifestando disappunto, comprensione e solidarietà al momento giusto.

Rosanna sembrava “letteralmente” un fiume in piena. Metafora abusata ma, in questo caso,  rendeva molto bene la massa confusa di emozioni, dati di fatto, accuse e recriminazioni che punteggiavano il suo sfogo per aver scoperto per caso l’infedeltà del marito.
Sandra seguiva il senso generale del racconto ma nella sua mente veniva proiettato il film dei ricordi legati a quella coppia apparentemente perfetta. Quante volte aveva pensato che tutte quelle moine affettuose fossero solo una facciata. Non era nata ieri, coppie così perfette non esistono nella realtà. Sembravano la famiglia del “mulino bianco”: villetta con giardino, tre figli simpatici e l’inevitabile cane di razza. Ottimo impiego di responsabilità lui e un comodo part-time che non toglieva troppo tempo alla famiglia, lei.
Ed ecco la riprova che aveva avuto ragione. Il matrimonio è a termine per tutti – pensò compiaciuta della sua saggezza - non era un esito  riservato solo a lei.
E adesso cosa faccio?”. La voce di Rosanna irruppe nei suoi pensieri costringendola a seguire la conversazione: “Non saprei. Te la senti di perdonarlo?”. Nessuno perdona veramente un tradimento, rifletteva Sandra. La coppia finisce per vivere in modo circospetto, ogni giorno con la possibilità che un piccolo errore allarghi irrimediabilmente la crepa della sfiducia. E l’alternativa della separazione è altrettanto dolorosa, soprattutto quando ci sono figli ancora piccoli.
Non sentì la risposta di Rosanna, d’altronde non le interessava granchè a quel punto. La sua attenzione era già rivolta ad altro e, con la scusa di uno squillo del citofono, chiuse la comunicazione mormorando generiche parole di conforto.
L’amante, era attraente - aveva raccontato Rosanna - e molto curata. Si muoveva con la sicurezza delle persone professionalmente e socialmente realizzate. Il tipo giusto per sedurre il maritino fedele, che si era trovato circondato dalle attenzioni di una donna brillante, con molti interessi curiosamente simili ai suoi ed un’audacia sensuale che la rendevano ancora più affascinante.
Una donna così non cerca un marito, non vuole una famiglia. È fiera della sua indipendenza ma spesso si annoia e ricerca situazioni che le diano il brivido del proibito, che facciano scorrere l’adrenalina della conquista apparentemente impossibile. Non tanto diversa da me, pensò Sandra, che sapeva di non aver niente da invidiare a nessuno.
Quando Sandra l’aveva incontrata per coinvolgerla nel suo piccolo progetto, Lorena aveva accettato senza esitazioni, fingendo che fosse davvero solo un gioco, di fingersi invaghita del marito di Rosanna. Aveva persino annotato tutto quello che Sandra aveva puntualmente precisato riguardo i suoi hobbies, gli interessi che lo appassionavano e, naturalmente, la personalità e i limiti della moglie in modo da proporgli un’alternativa allettante.
In ogni caso, rifletté Sandra senza avvertire alcun rimorso, se non avesse favorito la situazione prima o poi lui avrebbe incontrato una tentazione irrefrenabile: nessuno è fedele per sempre.
Certo non un modello di rettitudine morale la giovane signora che si era prestata al gioco senza indugio. Quando l’aveva conosciuta si era chiesta se quel che raccontava corrispondeva alla verità o se millantava per nascondere la solitudine e l’infelicità. La volpe e l’uva, insomma. Magari, in definitiva, sperava di farsi sposare.
Sarebbe stato divertente metterla alla prova.

3 commenti:

  1. L'invidia viene fuori con tutta la sua cattiveria e si percepisce bene.
    L'unica cosa che non arriva subito-subito è il "teatrino" che ha messo in piedi Sandra con la complice...
    I ragionamenti sono chiari, ma qualche volta si accavallano e devi fermarti un'attimo per capire a chi si riferiscono. Basterebbe girare e/o spostare qualche frase per rendere il tutto più immediato.
    Spero di non scoprire mai questa invidia cattiva in nessuna delle mie amiche perchè un po' mi ci vedo nel quadretto che hai fatto di Rosanna, ho solo due figli, ma l'inevitabile cane di razza c'è. :-)

    Bel lavoro. Ciao!!!


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  2. Anch'io ho sono dovuta tornare indietro di qualche riga a fine racconto perché avevo perso il filo, forse renderei un po' più immediata quella parte.
    Il testo ha un impatto molto incisivo e la storia ahimé è molto verosimile!
    Brava!
    Cristina

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  3. Il racconto è molto realistico (purtroppo) e ben ritmato. La sorpresa finale mi ha spiazzato, ma, per chiarezza, forse sarebbe opportuno dare piccoli indizi del piano diabolico della prpotagonista prima del finale.
    Brava!

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