“No, davvero…? Ma come è successo …?” Sandra si
accomodò meglio sulla poltrona e attivò l’auricolare dello smartphone per
sentire meglio le novità che Rosanna fra un sospiro e un singhiozzo stava
diffusamente riferendo. “Lorena hai
detto? No, no non mi pare di conoscere nessuna Lorena … E quando gli hai detto
di avere le prove, lui come ha reagito
…? … ma dai, inaccettabile!”. Sandra reagiva nel modo appropriato ai
dettagli sempre più intricati del racconto, manifestando disappunto,
comprensione e solidarietà al momento giusto.
Rosanna sembrava “letteralmente” un fiume in piena. Metafora abusata ma, in questo caso, rendeva molto bene la massa confusa di emozioni, dati di fatto, accuse e recriminazioni che punteggiavano il suo sfogo per aver scoperto per caso l’infedeltà del marito.
Rosanna sembrava “letteralmente” un fiume in piena. Metafora abusata ma, in questo caso, rendeva molto bene la massa confusa di emozioni, dati di fatto, accuse e recriminazioni che punteggiavano il suo sfogo per aver scoperto per caso l’infedeltà del marito.
Sandra seguiva
il senso generale del racconto ma nella sua mente veniva proiettato il film dei
ricordi legati a quella coppia apparentemente perfetta. Quante volte aveva
pensato che tutte quelle moine affettuose fossero solo una facciata. Non era nata ieri, coppie così perfette
non esistono nella realtà. Sembravano la famiglia del “mulino bianco”: villetta
con giardino, tre figli simpatici e l’inevitabile cane di razza. Ottimo impiego
di responsabilità lui e un comodo part-time che non toglieva troppo tempo alla
famiglia, lei.
Ed ecco la
riprova che aveva avuto ragione. Il matrimonio è a termine per tutti – pensò
compiaciuta della sua saggezza - non era un esito riservato solo a lei.
“E adesso cosa faccio?”. La voce di
Rosanna irruppe nei suoi pensieri costringendola a seguire la conversazione: “Non saprei. Te la senti di perdonarlo?”.
Nessuno perdona veramente un tradimento, rifletteva Sandra. La coppia finisce
per vivere in modo circospetto, ogni giorno con la possibilità che un piccolo
errore allarghi irrimediabilmente la crepa della sfiducia. E l’alternativa
della separazione è altrettanto dolorosa, soprattutto quando ci sono figli
ancora piccoli.
Non sentì la
risposta di Rosanna, d’altronde non le interessava granchè a quel punto. La sua
attenzione era già rivolta ad altro e, con la scusa di uno squillo del
citofono, chiuse la comunicazione mormorando generiche parole di conforto.
L’amante, era
attraente - aveva raccontato Rosanna - e molto curata. Si muoveva con la
sicurezza delle persone professionalmente e socialmente realizzate. Il tipo
giusto per sedurre il maritino fedele, che si era trovato circondato dalle
attenzioni di una donna brillante, con molti interessi curiosamente simili ai
suoi ed un’audacia sensuale che la rendevano ancora più affascinante.
Una donna così
non cerca un marito, non vuole una famiglia. È fiera della sua indipendenza ma
spesso si annoia e ricerca situazioni che le diano il brivido del proibito, che
facciano scorrere l’adrenalina della conquista apparentemente impossibile. Non
tanto diversa da me, pensò Sandra, che sapeva di non aver niente da invidiare a
nessuno.
Quando Sandra
l’aveva incontrata per coinvolgerla nel suo piccolo progetto, Lorena aveva accettato
senza esitazioni, fingendo che fosse davvero solo un gioco, di fingersi
invaghita del marito di Rosanna. Aveva persino annotato tutto quello che Sandra
aveva puntualmente precisato riguardo i suoi hobbies, gli interessi che lo
appassionavano e, naturalmente, la personalità e i limiti della moglie in modo
da proporgli un’alternativa allettante.
In
ogni caso, rifletté Sandra senza avvertire alcun rimorso, se non avesse
favorito la situazione prima o poi lui avrebbe incontrato una tentazione
irrefrenabile: nessuno è fedele per sempre.
Certo non un
modello di rettitudine morale la giovane signora che si era prestata al gioco
senza indugio. Quando l’aveva conosciuta si era chiesta se quel che raccontava
corrispondeva alla verità o se millantava per nascondere la solitudine e
l’infelicità. La volpe e l’uva, insomma. Magari, in definitiva, sperava di
farsi sposare.
Sarebbe stato
divertente metterla alla prova.
L'invidia viene fuori con tutta la sua cattiveria e si percepisce bene.
RispondiEliminaL'unica cosa che non arriva subito-subito è il "teatrino" che ha messo in piedi Sandra con la complice...
I ragionamenti sono chiari, ma qualche volta si accavallano e devi fermarti un'attimo per capire a chi si riferiscono. Basterebbe girare e/o spostare qualche frase per rendere il tutto più immediato.
Spero di non scoprire mai questa invidia cattiva in nessuna delle mie amiche perchè un po' mi ci vedo nel quadretto che hai fatto di Rosanna, ho solo due figli, ma l'inevitabile cane di razza c'è. :-)
Bel lavoro. Ciao!!!
Anch'io ho sono dovuta tornare indietro di qualche riga a fine racconto perché avevo perso il filo, forse renderei un po' più immediata quella parte.
RispondiEliminaIl testo ha un impatto molto incisivo e la storia ahimé è molto verosimile!
Brava!
Cristina
Il racconto è molto realistico (purtroppo) e ben ritmato. La sorpresa finale mi ha spiazzato, ma, per chiarezza, forse sarebbe opportuno dare piccoli indizi del piano diabolico della prpotagonista prima del finale.
RispondiEliminaBrava!