martedì 26 marzo 2013

Invasione

Siamo all’atto conclusivo, quello che scriverà la parola “fine”. Mi hanno scovato. Le luci abbaglianti che mi circondano m’impediscono di vedere chiaramente. Si apre un portello, all’interno è tutto buio.
Per mesi nel cielo sopra tutte le capitali mondiali hanno sostato centinaia di astronavi, sembravano quasi finte. Eravamo abituati a vederle nei film, e pensare che a me non sono mai piaciuti i film di fantascienza e di avventura. Erano impermeabili ai nostri strumenti, perfettamente lucide, riflettevano la luce e avevano nascosto le stelle. Non si vedevano aperture, non emettevano alcun suono. Il governo mondiale si era riunito d’urgenza per cercare un modo di mettersi in contatto, senza alcun risultato.

Poi, com’erano apparse, improvvisamente, si eclissarono. A qualche giorno di distanza ricomparvero nel cielo terso, azzurro e sereno e, pochi minuti dopo, dalla parte inferiore uscirono dei raggi colorati che lasciarono intatto il pianeta, ma distrussero tutto ciò che si muoveva in superficie.
Per una fortunata coincidenza mi trovavo nel mio rifugio in cantina quando accadde e mi salvai. Rimasi lì per dieci lunghi giorni, avevo viveri in abbondanza, ma ero stravolto dalla tensione, mi appisolavo per brevi minuti, per risvegliarmi più stanco di prima senza riuscire a dormire di un bel sonno filato.

Dalla bocca di lupo non si sentiva nulla, né voci, né rumori, niente, silenzio assoluto. A tratti però il vento insieme alla sabbia, portava anche una puzza insopportabile: un misto di carne bruciata e frutta e verdura marce e putrefatte, era questo l’odore della morte?
Mi decisi a uscire, sollevai la grata ed eccomi qui investito dalle luci.

Dal portello ora una luce fioca investe una figura, anzi, un essere stranissimo. Sono sopraffatto dall’orrore. Ha una figura ributtante: ai lati del tronco ha due estremità che terminano in mani di sole cinque dita non palmate e sotto il tronco spuntano due estremità molto più lunghe che non terminano con gli artigli, ma con due spatole che lo reggono e gli permettono di spostarsi. Un piccolo ovale è attaccato sulla parte superiore del tronco e qui sono posti due soli occhi e un foro centrale che non capisco a cosa serva, ma soprattutto tutto l’essere è glabro e liscio, senza squame verdi.
Viene verso di me. Aiuto!

Non posso sopportare tutto questo. Siate il mio crepuscolo (quando la notte sembra aggredire la terra come un nemico clemente che uccide con rapidità). Polverizzatemi!

1 commento:

  1. Mondi; terra; cielo; stelle; ecc. ecc. ecc.
    Per me fanno tutti parte della Terra, quella popolata da terrestri intendo. Quindi...
    mi riservo di commentare solo quando avrò letto qualche libro di Asimov per riuscire a interpretare con occhi allieni :-)

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