L'ultima

Accendo un’altra sigaretta, continuando a promettermi che è l’ultima! La puzza sulle  dita ormai è costante, ma basta tenere lontane le mani dal viso, il mio o quello di chi mi sta vicino e non è un problema.
Del resto, quant’è che non tocco un viso? La
sabbia nel posacenere dell’albergo è quasi scomparsa, seppellita dai mozziconi. Che spettacolo! Forse potrei uscire, andare a cercare le stelle che ormai dovrebbero essere numerose nel cielo sereno là fuori; invece rimango qui, nel bar della hall, pronto per l’avventura di una sera, con la bionda incontrata poche ore fa sull’aereo verso questa città sconosciuta. Sono un po’ nervoso, una fine inquietudine si insinua nei miei pensieri, forse avrei dovuto continuare a fingere di sonnecchiare, o addirittura provare a dormire davvero, invece che ricambiare il sorriso della hostess e arrivare in meno di dieci minuti a scambiarci i numeri di telefono. Sono ancora in gamba, nonostante tutto. Ma è questo, essere in gamba? Da qualche parte sento che dovrei cambiare vita, smettere di correre da un aereo all’altro, da un paese all’altro, da un letto all’altro. Sì, è deciso, oggi la faccio finita con questa parte della mia vita…un profumo che riconosco arriva alle mie spalle,  mi volto, due occhi di un azzurro spiazzante mi sorridono: va bene, cambio vita domani. O forse lo sto già facendo?