lunedì 24 giugno 2013

L'ultima parola



Davide, davvero ottima la spigola di stasera! Come l’hai cucinata questa volta?”. Gli amici hanno salutato da poco complimentandosi per la cena e Francesca sta riponendo i piatti nella lavastoviglie mentre Davide fa la spola dal soggiorno alla cucina carico di bicchieri.
Eh, amore, sai che non rivelo volentieri i miei segreti da chef…”, replica Davide sorridendo sornione.
 Che antipatico!” sbotta Francesca. “Però quando mi hai chiesto la ricetta dei miei cannelloni, che fra l’altro è la ricetta originale della nonna Caterina, la mia nonna Caterina, io non ho fatto tanto la misteriosa.”

È vero - riconosce Davide sostando sulla porta della cucina – ma i tuoi cannelloni non sono altro che una ricetta tradizionale. Avrei potuto trovarla con una breve ricerca in Internet!”.
Ah, è così che la pensi?” Lo sguardo di Francesca è brillante, vigile. Del tutto scomparsa la stanchezza della festa e dell’ora tarda, lo spunto per una disputa coi fiocchi è perfetto e lei non è tipo da perdere buone occasioni per rintuzzare le velleità maschiliste.
È proprio vero che quando gli uomini si mettono ai fornelli…”. Lascia volutamente la frase in sospeso. Un attacco, ma mascherato dai puntini di sospensione così l’avversario – diciamo pure il nemico -  è portato ad interpretare e svela i suoi punti deboli.
Davide ci casca con tutto il cappello da chef: “cosa vuoi dire? Che gli uomini ai fornelli valgono meno delle donne? Io cucino da quando avevo dieci anni e i pasti pronti da scaldare al microonde ho incominciato a trovarli immangiabili!”.
Calma, calma signor cuoco. Volevo dire – gongola Francesca che ora lo ha condotto dove desiderava – che ogni attività che le donne affrontano con perizia da millenni diventano imprese epiche quando decidete di occuparvene voi maschietti.” Ha usato apposta il diminutivo, ben sapendo quanto Davide trovi irritante la definizione “maschietti” ma, ormai, la battaglia è aperta e lei sa di poter avere la vittoria.
Uhm, uhm” bofonchia Davide che ha quasi finito di sparecchiare e ora sta sprimacciando i cuscini del divano. “Però non puoi negare – controbatte Davide – che i grandi chef sono uomini. Non può essere una coincidenza.”
Francesca è sbigottita e guarda Davide come se fosse appena arrivato da Marte. “E tu non puoi negare che da sempre nel 90% delle famiglie, e voglio essere generosa e non dire il 99%, c’è un’ottima cuoca che sforna pasti almeno una volta al giorno, lo fa con inesauribile fantasia, si occupa degli acquisti, delle pulizie e anche dello smaltimento dei rifiuti, differenziati ovviamente. Il tutto come se fosse un atto dovuto, non aspettandosi ad ogni pietanza le lodi entusiaste che voi uomini pretendete ogni volta che cucinate un “perfetto” uovo à la coque. Quelle donne, in molti casi,  non lo fanno per professione  ma come doppio lavoro e nemmeno retribuite”.
Davide guarda Francesca che ha le guance arrossate dall’irritazione. Sta valutando se valga la proseguire la discussione visto che sono quasi le 2 e domani la sveglia è puntata sulle solite 6:45. “Va bene – Davide tenta la tregua – quasi tutte le donne cucinano e la maggior parte lo fa abbastanza bene. Anche se tua madre …” si lascia sfuggire Davide.
Francesca non crede alle sue orecchie: “Cosa c’entra mia madre?! Lei ha cucinato benissimo finchè non ha scoperto che mio padre aveva un’amante che al massimo gli preparava affettati e pinzimonio! Ti ricorderai che quando  ha messo alla porta papà  per reazione ha anche smesso di impegnarsi in cucina.”
“Ok, ok amore non volevo accusarla di niente. Però sarai d’accordo che ogni volta che andiamo da lei ci propone affettati e pinzimonio” Davide cerca di buttarla sullo scherzo. “E poi non era di questo che stavamo parlando. Ti ricordi? Tutto è partito dalla mia ottima spigola e dal fatto che non volevo rivelarti la ricetta.
Ah già” concorda Francesca che ricomincia ad avere sonno “la ricetta della tua stupida spigola e il fatto che gli uomini per ogni sciocchezza vogliono sentirsi lodare”.
Però gli amici hanno davvero apprezzato...” Davide cerca di avere l’ultima parola ma ha fatto male i suoi conti perché Francesca sente la vittoria a portata di mano.
È vero “caro” Davide hanno apprezzato la cena, tutta la cena! Ovvero le capesante gratinate, che ho cucinato io, il cocktail di gamberetti con il melone, che ho preparato io, il sautè di vongole, che è opera mia, il risotto ai frutti di mare, sempre firmato da me,  il carpaccio di frutta con crema calda alle mandorle realizzato con le mie mani e – qui Francesca fa una pausa ad effetto – “caro” Davide  hanno apprezzato anche la tua stupida spigola per cucinare la quale hai impegnato la cucina per tutto il pomeriggio, ti ricordo!
Davide è sopraffatto. Pensa che Francesca ha ragione. Avrebbe dovuto darle subito la ricetta della spigola e finirla lì. La avvicina sorridendo e le accarezza la guancia “Sono proprio uno stupido, come la spigola!”.
Francesca sente smontarsi la tensione. Va sempre a finire così, perché lo ama e le loro  discussioni non sono mai distruttive. E poi, alla fine, ha riconosciuto il suo torto pensa Francesca.
Davide la sta abbracciando e sente la sua voce suadente che sussurra all’orecchio “però … amore … la prossima volta metti meno sale nel risotto…”.
Si divincola dall’abbraccio e ha già lo sguardo fiammeggiante ma Davide sta sghignazzando mentre la osserva con ironia: “scherzavo, scherzavo…” ma forse non del tutto, medita fra sé.

1 commento:

  1. Proprio un bel duetto, dove entrambi vogliono fare l'ultimo acuto. Certo i personaggi non sono simpaticissimi, lei petulante e lui presuntuoso, ma sono reali. Infatti si son trovati.

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