domenica 1 settembre 2013

Divertimento

Ero disperata, come un pesce fuor d’acqua, ma dove erano le mie branchie?
Avevo cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma quello non conosceva il Fosbury.

Come ripiego, cercai di buttarmi a capofitto nel lavoro, ma sulla scrivania mancava la rete; inutile quindi perdersi anche in un bicchiere d’acqua: troppe perdite, ci sarebbe voluto l’idraulico o lo psicologo.

A questo punto presi il coraggio a due mani, ma mi cadde perché le medesime mi servivano per portare G. nei palmi per quanto lo ammiravo e amavo. Non avevo capito che invece per lui ero come ingoiare un rospo. Infatti, aveva sempre un peso sullo stomaco. 

Con lui l’aria si tagliava sempre con il coltello che non richiedeva affilatura perché tanto girava sempre a vuoto; era sempre serio, mai una risata a crepapelle, forse non voleva rovinarsi il lifting. Mi chiamava sempre a squarciagola, forse voleva aprire un tavolo di discussione con me, ma allora sarebbe occorsa un’accetta e l’urlo era forse perché, in passato, avevano già tentato di sgozzarlo.

Mi dissi: “Gambe in spalla e scappa da lui, non ti merita”, ma non potevo correre se le gambe erano sulle spalle, e nemmeno pancia a terra perché l’asfalto scortica, forse allontanarmi semplicemente diventava più proficuo. In tempi di crisi era antieconomico stracciarsi le vesti, benché umili, secondo le regole francescane che prevedevano altresì una lavata di capo e relativo spargimento di ceneri, ma avevo appena fatto la piega e non se ne parlò.

Decisi di correre ai ripari, ma non li trovavo, staccare la spina, ma la bolletta non era stata pagata e la corrente mancava da due mesi, uscire dai binari, ma il dondolio del treno era piacevole e faceva addormentare.  E infine farmene una ragione, però sono sempre stata negata in logica e deduzioni.

Lasciai stare e decisi: “ Vado via, lontano, ma dove? Nella Terra di Nessuno, ospite del mio amico … Ulisse”.

3 commenti:

  1. Brava Miriam,
    hai centrato il bersaglio e poteva essere inserito anche nel tema precedente: "Purchè sia ironico"
    Fermo restando che, grazie al cielo, esistono i vocabolari il termine "Fosbury" blocca un po', ma rischi che aggiungento qualche riferimento al salto in alto si spezzi il ritmo del racconto.

    "In tempi di crisi era antieconomico stracciarsi le vesti, benché umili, secondo le regole francescane che prevedevano altresì una lavata di capo e relativo spargimento di ceneri, ma avevo appena fatto la piega e non se ne parlò."
    BELLO TUTTO IL RAGIONAMENTO ANCHE SE LA FRASE RISULTA UN PO' LUNGA

    "Decisi di correre ai ripari, ma non li trovavo,"
    FORSE MEGLIO " ma non NE trovavo.

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    Risposte
    1. Ricevuto. Per i ripari, ho volutamente lasciato "i" perché il racconto è tutto giocato sui modi di dire leggendoli alla lettera e quindi in questo caso " i ripari" è inteso come un posto che si chiama "i ripari". Grazie per il resto.

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    2. Probabilmente non ci sarei arrivata comunque, ma se "i ripari" è inteso come un posto forse ci va una maiuscola o no?
      O forse, oggi, sono solo più pignola del solito :-)
      Ciao!

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