Avevo
cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma quello non conosceva il Fosbury.
Come
ripiego, cercai di buttarmi a capofitto nel lavoro, ma sulla scrivania mancava
la rete; inutile quindi perdersi anche in un bicchiere d’acqua: troppe perdite,
ci sarebbe voluto l’idraulico o lo psicologo.
A
questo punto presi il coraggio a due mani, ma mi cadde perché le medesime mi
servivano per portare G. nei palmi per quanto lo ammiravo e amavo. Non avevo capito
che invece per lui ero come ingoiare un rospo. Infatti, aveva sempre un peso
sullo stomaco.
Con
lui l’aria si tagliava sempre con il coltello che non richiedeva affilatura perché
tanto girava sempre a vuoto; era sempre serio, mai una risata a crepapelle,
forse non voleva rovinarsi il lifting. Mi chiamava sempre a squarciagola, forse
voleva aprire un tavolo di discussione con me, ma allora sarebbe occorsa un’accetta e
l’urlo era forse perché, in passato, avevano già tentato di sgozzarlo.
Mi
dissi: “Gambe in spalla e scappa da lui, non ti merita”, ma non potevo correre
se le gambe erano sulle spalle, e nemmeno pancia a terra perché l’asfalto
scortica, forse allontanarmi semplicemente diventava più proficuo. In tempi di
crisi era antieconomico stracciarsi le vesti, benché umili, secondo le regole
francescane che prevedevano altresì una lavata di capo e relativo spargimento
di ceneri, ma avevo appena fatto la piega e non se ne parlò.
Decisi
di correre ai ripari, ma non li trovavo, staccare la spina, ma la bolletta non
era stata pagata e la corrente mancava da due mesi, uscire dai binari, ma il
dondolio del treno era piacevole e faceva addormentare. E infine farmene una ragione, però sono sempre
stata negata in logica e deduzioni.
Lasciai
stare e decisi: “ Vado via, lontano, ma dove? Nella Terra di Nessuno, ospite
del mio amico … Ulisse”.
Brava Miriam,
RispondiEliminahai centrato il bersaglio e poteva essere inserito anche nel tema precedente: "Purchè sia ironico"
Fermo restando che, grazie al cielo, esistono i vocabolari il termine "Fosbury" blocca un po', ma rischi che aggiungento qualche riferimento al salto in alto si spezzi il ritmo del racconto.
"In tempi di crisi era antieconomico stracciarsi le vesti, benché umili, secondo le regole francescane che prevedevano altresì una lavata di capo e relativo spargimento di ceneri, ma avevo appena fatto la piega e non se ne parlò."
BELLO TUTTO IL RAGIONAMENTO ANCHE SE LA FRASE RISULTA UN PO' LUNGA
"Decisi di correre ai ripari, ma non li trovavo,"
FORSE MEGLIO " ma non NE trovavo.
Ricevuto. Per i ripari, ho volutamente lasciato "i" perché il racconto è tutto giocato sui modi di dire leggendoli alla lettera e quindi in questo caso " i ripari" è inteso come un posto che si chiama "i ripari". Grazie per il resto.
EliminaProbabilmente non ci sarei arrivata comunque, ma se "i ripari" è inteso come un posto forse ci va una maiuscola o no?
EliminaO forse, oggi, sono solo più pignola del solito :-)
Ciao!