Giulia
guardava il mare in burrasca attraverso la grande finestra del soggiorno. Amava
molto quella vista. Quando si era trasferita qui aveva deciso di non mettere le
tende alle finestre.
Voleva godersi il panorama del mare, al di la della strada
costiera, proprio di fronte alla sua casa. Il suo solo cruccio era quello di
non poter sentire lo scrosciare delle onde a causa dell’intenso e continuo
traffico.
Era
il giorno di Natale. La sera prima aveva ricevuto la telefonata di suo marito
che si trovava al lavoro su un cantiere di perforazione. “Verro’ a casa domani
per l’ora di pranzo”.
Da
quando erano sposati quello era il primo Natale che avrebbero trascorso da
soli. Gli anni precedenti avevano passato le feste a casa dei suoceri. Da
qualche tempo pero’ erano riprese le ricerche e suo marito non poteva
assentarsi. Nell’ultimo periodo tornava a casa soltanto ogni due settimane,
quando aveva il sostituto. Quel tipo di lavoro non poteva essere fermato
nemmeno per grandi ricorrenze.
Giulia
aveva preparato un buon brodo e fatto i tortellini. Suo marito era un
buongustaio; ci teneva alle tradizioni. Aveva gia’ apparecchiato la tavola con
una bella tovaglia natalizia. Tutto era pronto.
Aveva
dato la pappa al bambino e lo aveva messo a letto per il sonnellino
pomeridiano. La mattina si era svegliato molto presto, sperava che adesso
avrebbe dormito per un bel po’.
C’era
proprio l’atmosfera della festa. La sera prima erano persino passati gli zampognari
sotto le sue finestre.Era tanto tempo che non li sentiva, ma qui in Abruzzo non
potevano mancare.
Si
era anche vestita elegante. Doveva solo aspettare l’arrivo di suo marito e poi
si sarebbero messi a tavola.
Queste
attese le provocavano sempre una certa ansia e, anche se era sposata da cinque
anni, non riusciva proprio ad abituarsi a questo andirivieni di suo marito.
Eppure lo sapeva da quando erano fidanzati che il lavoro da geologo lo avrebbe
portato spesso lontano.
Ma
ora stava per arrivare, era quasi l’ora di pranzo, tra poco avrebbe sentito la
chiave nella toppa e........driiin....uno squillo di telefono: “Pronto”. “Cara
sono io, abbiamo avuto problemi sul pozzo, non riesco a venire a casa prima di
domani, Buon Natale amore!”
Buon
Natale? Ma quale Natale! Adesso avrebbe mangiato un panino in cucina lasciando
la tavola apparecchiata e sarebbe andata a dormire accanto al suo bimbo. Piu’
tardi se fosse calato il vento lo avrebbe portato a fare una passeggiata sul
lungomare.
Natale
per lei sarebbe stato domani, con tutta la famiglia riunita, non certo oggi.
Quando ci vuole, ci vuole, Sei stata fin troppo garbata! condivisibile la solitudine della protagonista proprio il giorno di Natale.
RispondiElimina