Un pastello colorato
cambiava colore: era rosso, poi verde.
Sì, era soltanto una normale matita colorata, ma aveva
questa particolarità: disegnava e colorava da sola.
Questo era ciò che vedevo
distrattamente, mentre, seduta sul divano, cellulare in mano, smanettavo
cercando di risolvere qual era la parola che, in quel momento, mi veniva
richiesta dal gioco sul display.
Quattro riquadri mi
presentavano altrettante situazioni da cui dedurre “la parola” misteriosa che
era composta da otto lettere dell’alfabeto.
Primo riquadro: mani
giunte in primo piano, in secondo piano un fiume.
Sarà preghiera? No, non ci
sta, ha una lettera in più.
Secondo riquadro: un
saggio, in posizione yoga.
Preghiera non è,
meditazione neanche…
Terzo riquadro: un
cimitero.
No, morte non può essere,
è troppo scontato, e poi, è troppo corta.
Quarto riquadro:
un’infermiera con uniforme azzurra e bianca che pone il dito indice destro in
posizione verticale, nel bel mezzo della bocca chiusa.
Ci sono!
In quel momento di soddisfazione, alzo gli occhi: mi accorgo che il pastello non tinteggia da solo, dietro
il tavolino c’è la mia nipotina Margherita che sta ultimando un magnifico
disegno su di un grande foglio, che prima non avevo notato, essendo distratta
dal mio gioco solitario.
Lo spengo immediatamente e
parlo con lei della sua magnifica opera d’arte.
Le faccio i complimenti:
lei, ringrazia, sorride, mi spiega il tutto e, infine, mi abbraccia e mi bacia.
È al settimo cielo, io
all’ottavo…
Sì, la parola del gioco
sul mio cellulare era “silenzio”.
In quel momento,
finalmente, avevo capito che “silenzio” significava spegnere tutto per accorgermi
di lei.
Penso che tutte le nonne si riconosceranno in quell'immagine di nonna-nipote...Hai colto nel segno ricordandoci di guardare meno gli attrezzi tecnologici e di più alle persone care che ci circondano. Grazie
RispondiEliminaPurtropo, nel quadretto, ci si riconoscono anche le mamme :-)
RispondiEliminaBello, tutto torna, anche quel pastello che disegna da solo.
C'é qualche ripetizione che lo fa un po' stonare.
Grazie, Anna.
RispondiEliminaHo trovato giuste le tue osservazioni sulle ripetizioni, perciò ho rimediato con dei sinonimi. In effetti, ora "suona" meglio anche a me.
Belle le frasi brevi, il ritmo incalzante, quel pastello che si affaccia e si spiega solo alla fine del racconto. Sempre in ottica di ulteriore miglioramento troverei un sinomino a quella "felicità" per la risoluzione del gioco (soddisfazione?) e al posto di "essendo distratta dal cellulare" scriverei "dal mio gioco solitario".
RispondiEliminaGrazie anche a te, Bruna. Ho sostituito ai miei vocaboli i sinonimi che, cortesemente, mi hai indicato.
RispondiEliminabello! hai colto un attimo di vita in cui ci possiamo riconoscere tutti
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