Ora l’orizzonte è tinto di rosa e di rosso e lui si arresta per mangiare. I servitori preparano la cena senza fare rumore, per non rompere il silenzio che li accompagna dall’inizio del viaggio e per lasciare riflettere il loro padrone. I cammelli ruminano nel crepuscolo. “Mio signore – la giovane Maita sussurra interrompendogli il filo dei pensieri – Mio signore, la cena è pronta; presto, perché si alza il vento”. Si gira lentamente e raggiunge le tende con il cibo. Là si siede, accarezza la lunga barba e si porta la carne alla bocca. Il vento si fa più forte e più freddo e allora cerca con lo sguardo la stella nel cielo e si incammina sotto la sua guida. Non si ferma per dormire,
Il terzo
giorno, mentre l’alba rosata dipinge l’azzurro celeste giunge in una grande
radura. Scorge in lontananza molte altre carovane e due figure con mantelli
logori come il suo che si avvicinano. Direziona i suoi servitori verso le altre
carovane e raggiunge i due uomini. Si salutano con distacco, poi si rivolgono
verso la stella, tre sagome scure contro la luce dell’alba di un nuovo giorno.
Iniziano a camminare in silenzio sotto la guida della sfavillante cometa.
Ok! il quadro che dipingi con le parole è bello, ma sembra solo la scena di qualcosa di più ampio.
RispondiEliminaManca, secondo me, qualche dettaglio importante che possa farlo stare in piedi anche da solo.
Ciao!
Si, un bel quadro che, sono d'accordo con Anna, avrebbe bisogno di essere ampliato. Mi piace e mi piacerebbe andare avanti a leggere ancora. Unica pecca, secondo me, quel: "direziona" che non è sbagliato, ma mi suona molto tecnologico rispetto all'ambientazione di duemila anni fa
RispondiEliminava bene. nn ho messo apposta chi sono in realta perche ci sia un po di suspense.....
RispondiEliminaLo trovo molto interessante e scritto bene. Amo la brevità e questo frammento di una storia che nella conclusione si comprede chiaramente mi è molto piaciuto. Non trovo necessario precisare chi sono, anzi è il bello del racconto.
RispondiElimina