Sono Erythros, dea del rosso e delle sue infinite sfumature. Nessuno mi conosce, sono onnipresente, ovunque ci sia il mio colore, io mi trovo. Occhi di corniola, scialle di fiamme vive, capelli di terra bruciata. Rosso, sangue, fuoco, distruzione.
Rosso, un colore da temere. Rosso, scia di sventura. Guardando il grande
incendio sono intossicata dal fumo acre che sale in cielo. Gente che urla,
scappa, piange, per via del mio colore.
Rosso, colore della guerra, colore di Marte. Ecco che il mio padrone
compare dietro di me, mi cinge la vita, adirato per la mia fuga. Ora mi punirà!
Invece no, mi strattona e lascia una scia di baci ardenti sulla mia schiena
nuda. Mi gira, reclamando le mie labbra infuocate e peccaminose. Rosso, il
colore della passione, del desiderio, dell’amore. Spesso si dimentica ma il rosso
ha due facce: morte e vita. Volo via sul carro di Marte nel dolce suono di una
lira. Pling. Pling. Pling.
... quando la brevità incontra la capacità narrativa il risultato è eccellente! Brava!
RispondiEliminaChe meraviglia, Ariel!
RispondiEliminaIn un colore hai saputo racchiudere molteplici e diverse emozioni col tuo stile accattivante.
Che dire ancora? Grande!