domenica 26 ottobre 2014

Finito

Un SMS vuoto.

Grazie, ora dovrei addirittura pensare che mi hai avvisato.
Che faccia tosta!

Come avrei potuto capire, senza una parola, una spiegazione, una richiesta.

Non sapevo niente, non hai mai detto niente, e non ho saputo intuire che questo fosse il punto, che volevi mettere un punto alla tua vita.

Ma forse non lo sapevi neanche tu, forse non l’avevi proprio deciso, ed è stato l’impulso di un momento, a cui non hai saputo opporti.

Giorni in cui hai più pianto che vissuto, notti a contare i minuti con gli occhi sbarrati.

Avrai avuto un crollo, un momento di sconforto senza argini, non voglio credere che sia stato meditato, che davvero non potevi pensare ad un’altra strada, a chiamarci, a chiamarmi accidenti, e io che pensavo…

Hai sbagliato, sì, è vero, alla fine siamo sempre soli, ma noi no, avevamo un patto, “chiama e arrivo”, e invece, guarda:
senza dire niente hai scelto uno stupido giorno di inizio Primavera, una stupida alba ancora grigia, per uscire di scena, con eleganza, senza sangue, nel tuo stile.

Ma la vita ha preso il sopravvento, qualcosa non ha funzionato e ora sono qui a guardarti in questo letto d’ospedale, freddo e stupido, come  te, e te lo dico, ti è andata male, ti aspetto, ti riprendo, e ti costringerò a rimetterti addosso uno straccio di voglia di vita.

Non ti lascio più andar via, questo schifo lo affrontiamo insieme.

Non morire più

2 commenti:

  1. Mi è piaciuto il tono tra la rabbia e lo sconcerto dell'amico? amica? amante?. Mi piace pensare a un'amica per compensare il tradimento del racconto precedente. Brava!

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  2. Che dire? In poche battute, hai saputo cogliere bene sia le sensazioni che i profili di entrambi i personaggi.

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