sabato 15 novembre 2014

Perfezione

Sono soddisfatto.
Riconosco l’espressione estatica di chi, assopito, sta sognando.
Una lieve piega all’angolo della bocca accenna l’inizio di un sorriso e rivela che le immagini che passano sotto le palpebre addormentate, sono dolci.
Lo sguardo mi rimanda solo perfezione: nei contorni netti, nelle curve e perfino nelle piccole increspature nella piega del ginocchio e all’interno del gomito. Che tenerezza quegli incavi!
L’occhio si posa sulla fossetta del giugulo e la sua bellezza è così struggente che una lacrima si affaccia senza cadere.
Sono riuscito a fermare per sempre la bellezza.
Non invecchierà, non cambierà e non potrà mai abbandonarmi; nessun altro potrà goderne, resterà per sempre con me in questa stanza.
Chiudo la porta a chiave e vado in giardino a continuare lo scavo.
Stanotte lo richiuderò dopo avervi posto Milena che ha già cominciato a perdere il suo primitivo splendore, ma è comprensibile, non sono riuscito a togliere tutti i residui di plastilina lasciati dall’interno del calco che l’avvolgeva e che ora è adagiato sul letto.
Sopra la terra piantumerò un arbusto di forsizia, la sua preferita.

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