giovedì 12 febbraio 2015

La metamorfosi

Un bruco strisciava tra le foglie morte sotto un grande acero. Era tanto triste perchè si vedeva brutto e goffo e lui non amava questo punto di vista.
Sopra di lui il mondo era bello, luminoso e pieno di colori mentre per la sua condizione era costretto a strisciare in basso dove c'era solo il nero della terra e l'odore di muffa delle foglie morte. Mentre aveva questi tristi pensieri fu colto improvvisamente da un gran sonno, cominciò a sbadigliare mentre si costruiva un morbido nido fatto con fili sottilissimi che lui stesso produceva. Vi si avvolse completamente e si addormentò. Dopo un bel pò di tempo fu svegliato da un forte prurito alla schiena, voleva grattarsi strofinandosi contro qualcosa di ruvido ma il suo nido era troppo morbido e stretto, doveva uscire da quella situazione. Fece un buco nel groviglio di fili e uscì all'aperto. C'era un bel sole caldo e il bruco cominciò a scuotersi perchè il prurito aumentava. Mentre faceva questi movimenti, vide brillare intorno a se alcuni colori bellissimi, illuminati da un raggio di sole. Da dove provenivano? Intanto il prurito aumentava, non riusciva a star fermo e continuava a scuotersi tutto. Ma quando si muoveva vedeva i colori brillare di più intorno a lui. Si accorse solo in quel momento che i colori erano proprio sulla sua schiena. Gli erano spuntate due ali leggere come petali di fiori. Erano i colori di queste sue ali che brillavano al sole. Provò a stenderle ed a sbatterle per aprirle meglio e si accorse che si sollevava da terra. Poteva volare! Dopo qualche goffo tentativo iniziale si alzò da terra librandosi nell'aria. Per prima cosa scelse di posarsi su un fiore per potersi riscaldare (era ancora un pò intorpidito dal recente lungo sonno) e inebriarsi del meraviglioso profumo che emanava. Quando si fu ben riscaldato incominciò a volare lasciandosi trasportare da una leggera brezza che si era levata. Finalmente il suo punto di vista era completamente cambiato, poteva vedere tutto dall'alto e godere delle cose belle che lo circondavano. L'erba verde del prato disegnata dall'ombra delle foglie degli alberi, il cielo azzurro dove volavano gli uccelli che cantatavano felici posandosi sui rami e fiori di tutti i colori. La natura era davvero meravigliosa. Passò la giornata vagando di fiore in fiore e le api lo salutavano festose mentre facevano la loro scorta di polline. All'improvviso , durante questo volo un bimbo lo vide e si mise a battere le mani gridando: "Farfalla, bella!" Ecco questa era la felicità.

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento è molto gradito per aiutarci a migliorare i nostri scritti