mercoledì 8 aprile 2015

La Paura

Antonia era nata in una famiglia dove c'erano soltanto maschi. I suoi genitori erano stati molto felici per questo nascita.Sin dalla tenera età era stata coccolata da tutti. I fratelli tutti più grandi giocavano con lei come una bambola.La sua infanzia trascorse serena e senza nubi era, insomma, al centro del suo piccolo universo.
Ormai era cresciuta e cominciò a frequentare la scuola. Nei primi tempi, quella fu un'esperienza positiva , lei era socievole e molto curiosa per tutto quello che le veniva insegnato.
Man mano che cresceva Antonia si guardava sempre più spesso allo specchio e si vedeva brutta. Incominciò facendo i paragoni con le sue compagne che le sembravano tutte più alte e più carine mentre lei era piuttosto piccola e un pò cicciottella. Nella sua famiglia tutti le ripetevano che era molto graziosa, intelligente e spiritosa, inoltre aveva anche una bellissima voce. Ma lei ripeteva a tutti che non si sarebbe mai potuta presentare in pubblico perchè era brutta. Nemmeno l'acquisto di abiti che le donavano riuscivano a convincerla.
I suoi genitori cominciavano ad essere preoccupati perché vedevano il suo umore diventare sempre più cupo.
Poi all'improvviso le cose cambiarono, Antonia diventò allegra come lo era stata da bambina si era innamorata di un suo compagno di scuola che ricambiava questo suo sentimento. S'incontravano per studiare insieme e per fare qualche passeggiata. Ormai Antonia non pensava più di essere brutta, le bastava lo sguardo del suo amico per farla sentire bella e desiderabile. Purtroppo questa fu solo una breve parentesi.
Verso la metà dell'anno scolastico scolastico arrivò in classe una nuova alunna, era bella, alta con lunghi capelli ondulati e occhi grandi pieni di vivacità. Tutta la classe di maschi le moriva dietro e insieme a tutti gli altri anche l'amico di Antonia cominciò ad interessarsi alla nuova venuta.
Antonia cadde nuovamente in depressione ,si convinceva sempre più di essere brutta e piena di difetti, pensava che nessuno si sarebbe mai innamorata di lei.
I suoi genitori erano molto preoccupati e suo padre, per farla distrarre, un giorno le regalò un cardellino in una gabbietta. In un primo momento sembrò contenta di questo dono e si prese cura della bestiola che la ringraziava allietandola con il suo canto.
Un giorno Antonia era sul balcone e guardava l'uccellino nella sua gabbietta appesa in alto e pensò che forse lui fosse più infelice di lei, chiuso nella gabbia, senza poter volare libero nell'aria. Prese uno sgabello ed aprì lo sportellino della gabbia. L'uccellino si affacciò cautamente e rimase interdetto per qualche istante, sembrava incredulo per quella improvvisa libertà. Poi, all'improvviso spiccò il volo e Antonia poté sentire il suo canto di felicità.
In quel momento guardò in basso e anche lei ebbe l'irrefrenabile desiderio di spiccare il volo e tuffarsi nell'aria. Forse anche la sua infelicità sarebbe svanita.

Quando la raccolsero il suo viso era irriconoscibile e non ci fu più nulla da fare. La sua paura della vita era stata più forte di quella della morte.

1 commento:

  1. Purtroppo ci sono molte ripetizioni, passaggi che si potevano omettere e tempi dei verbi da ricontrollare. Peccato perché la storia di cui leggiamo tutti i giorni, qui a tratti diventa poetica. Indovinato il parallelo gabbia dell'uccellino e gabbia mentale della protagonista.

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