Antonia
era nata in una famiglia dove c'erano soltanto maschi. I suoi genitori
erano stati molto felici per questo nascita.Sin dalla tenera età era
stata coccolata da tutti. I fratelli tutti più grandi giocavano con
lei come una bambola.La sua infanzia trascorse serena e senza nubi
era, insomma, al centro del suo piccolo universo.
Ormai
era cresciuta e cominciò a frequentare la scuola. Nei primi tempi,
quella fu un'esperienza positiva , lei era socievole e molto curiosa
per tutto quello che le veniva insegnato.
Man
mano che cresceva Antonia si guardava sempre più spesso allo
specchio e si vedeva brutta. Incominciò facendo i paragoni con le
sue compagne che le sembravano tutte più alte e più carine mentre
lei era piuttosto piccola e un pò cicciottella. Nella sua famiglia
tutti le ripetevano che era molto graziosa, intelligente e spiritosa,
inoltre aveva anche una bellissima voce. Ma lei ripeteva a tutti che
non si sarebbe mai potuta presentare in pubblico perchè era brutta.
Nemmeno l'acquisto di abiti che le donavano riuscivano a convincerla.
I
suoi genitori cominciavano ad essere preoccupati perché vedevano il
suo umore diventare sempre più cupo.
Poi
all'improvviso le cose cambiarono, Antonia diventò allegra come lo
era stata da bambina si era innamorata di un suo compagno di scuola
che ricambiava questo suo sentimento. S'incontravano per studiare
insieme e per fare qualche passeggiata. Ormai Antonia non pensava più
di essere brutta, le bastava lo sguardo del suo amico per farla
sentire bella e desiderabile. Purtroppo questa fu solo una breve
parentesi.
Verso
la metà dell'anno scolastico scolastico arrivò in classe una nuova
alunna, era bella, alta con lunghi capelli ondulati e occhi grandi
pieni di vivacità. Tutta la classe di maschi le moriva dietro e
insieme a tutti gli altri anche l'amico di Antonia cominciò ad
interessarsi alla nuova venuta.
Antonia
cadde nuovamente in depressione ,si convinceva sempre più di essere
brutta e piena di difetti, pensava che nessuno si sarebbe mai
innamorata di lei.
I
suoi genitori erano molto preoccupati e suo padre, per farla
distrarre, un giorno le regalò un cardellino in una gabbietta. In
un primo momento sembrò contenta di questo dono e si prese cura
della bestiola che la ringraziava allietandola con il suo canto.
Un
giorno Antonia era sul balcone e guardava l'uccellino nella sua
gabbietta appesa in alto e pensò che forse lui fosse più infelice
di lei, chiuso nella gabbia, senza poter volare libero nell'aria.
Prese uno sgabello ed aprì lo sportellino della gabbia. L'uccellino
si affacciò cautamente e rimase interdetto per qualche istante,
sembrava incredulo per quella improvvisa libertà. Poi,
all'improvviso spiccò il volo e Antonia poté sentire il suo canto
di felicità.
In
quel momento guardò in basso e anche lei ebbe l'irrefrenabile
desiderio di spiccare il volo e tuffarsi nell'aria. Forse anche la
sua infelicità sarebbe svanita.
Quando
la raccolsero il suo viso era irriconoscibile e non ci fu più nulla
da fare. La sua paura della vita era stata più forte di quella della
morte.
Purtroppo ci sono molte ripetizioni, passaggi che si potevano omettere e tempi dei verbi da ricontrollare. Peccato perché la storia di cui leggiamo tutti i giorni, qui a tratti diventa poetica. Indovinato il parallelo gabbia dell'uccellino e gabbia mentale della protagonista.
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