Sono un buono a nulla. Non servo più a nulla.
Mi
sento vecchio: sono gli acciacchi della mia età che contribuiscono non poco a
farmi sentire vecchio.
Chi
riempie le sale d’attesa dei medici? Io e i miei coetanei.
Chi
si riconosce nei mal di schiena? Io, naturalmente.
Chi dà la maggiore opportunità di curare la schiena dei pazienti oltre
gli “anta?”
Chi
dà lavoro agli ortopedici, agli osteopati, agli internisti, ai
fisiokinesiterapisti e crea numerosi posti di lavoro nella sanità?
Sempre
la stessa categoria.
Chi
ha problemi a causa della fragilità del proprio cuore e viene curata da
cardiologi, da specialisti vascolari e da quantità imprecisate di medicine?
Sempre
io e i miei coetanei; ecco dove va a finire la mia e la loro pensione!
Mi
sento molto stanco: sono molto stanco!
Chi è spesso malato, chi accumula medicinali nel suo armadietto?
L’industria farmaceutica fallirebbe se non ci fossero più gli anziani,
basta guardare chi riempie le casse dei farmacisti…!
Anche le protesi al ginocchio, ora che sono di moda, riempiono le tasche
del chirurgo!
Costui,
solitamente vive in una villa con giardinieri, lascia l’auto in parcheggi con
custodi, fa shopping in negozi specializzati di materiale per sub. Ecco chi fa
girare l’economia!
Per
non parlare degli oculisti che, grazie alla cataratta, al glaucoma e
quant’altro, vivono bene pure loro.
Ma,
pure cambiando ambito, mi chiedo, come sarebbero le spiagge del sud in
primavera ed in autunno?
Vuote
naturalmente, se non ci fosse la massa degli anziani che, se pur a costi
contenuti, fanno lavorare quelli che altrimenti sarebbero chiamati “lavoratori
stagionali”.
Albergatori,
ristoratori, baristi, tassisti …pagherebbero allora le tasse?
E
ancora: i grandi supermercati, nelle giornate infrasettimanali, sarebbero per
metà vuoti se non ci fossero gli anziani. Quindi, diversi impiegati, cassiere,
dirigenti, lavorano anche grazie a loro!
Per
non parlare dei nonni che “accudiscono”
i nipoti: che fine farebbero le pasticcerie se non fossero frequentate assiduamente
da questi ultimi?
Così pure i negozi di giocattoli, di abbigliamento per bambini e tutti
quei corsi sportivi che sovvenzionano per i loro nipoti…
Un'invettiva, più che un racconto, ma appassionata; si sente che è partita dalla pancia. Non vorrei essere nei panni di chi l'ha scatenata.
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