Non ti vedo!

Ore 7:00, la sveglia tuona sul comodino. La spengo con un dito, svogliato, per lasciarmi cullare ancora un paio di minuti dal magico tepore delle coperte.
E' stata una notte da incubo, una delle tante ormai. Ma non importa: affrontare un'altra giornata con fare scontroso non ha senso, mi farebbe solo male. Così, nel giro di un paio di minuti mi alzo e vado in bagno. Lavo via il broncio e vesto la maschera sorridente più bella che riesco, nonostante le pesanti occhiaie. 
"E' pronto il caffè!" canta la voce di mia madre, dal piano di sotto. 
Scendo lentamente le scale, provato dalla notte insonne, attraverso il soggiorno ed entro in cucina. 
"Dormito male?" mi chiede lei gentilmente, vedendomi accomodare al mio posto, barcollando, fissando il vuoto.
Lei, pensando che non l'avessi sentita, ripete la domanda, con lo stesso tono amichevole e pacato di poco prima. 
Io, pensando che una risposta negativa in quel caso fosse scontata, mi limito a grugnire, sorseggiando il mio caffè. Ero talmente distante che non saprei dire neanche che sapore avesse, ma lo trovai tutto sommato gradevole, nonostante avessi dimenticato di aggiungere lo zucchero. 
Sparecchiai e mi vestii, pronto per andare al lavoro. 
Mi trovavo ormai sull'uscio, sempre mascherato con quel sorriso solare che piaceva a tutti, quando mia madre fece la sua ricomparsa sulle scale.
Mentre mi apprestavo ad aprire la porta mia madre urlò: "Non ti vedo!"
A quelle parole, lasciai cadere il mazzo di chiavi a terra, che tintinnò sonoramente. 
Capivo cosa voleva dire, fin troppo bene. Per questo tenni lo sguardo fisso sulle mie scarpe, evitando di alzarlo: si possono indossare tutte le maschere che si conoscono, ma chi ti vuole bene, veramente bene, continuerà a vedere il tuo volto.
I miei  occhi di ghiaccio si specchiarono per un attimo nei suoi nocciola, poi raccolsi le chiavi e presi la decisione più coraggiosa della mia giornata: andai fuori a cercarmi.