Proverò
senza temere ad abbracciare lo sguardo limpido e fiero nel credere
all'incontro giornaliero col Tu che cambia la vita e rende possibile
ogni nuovo inizio impensabile ad occhi umani senza precipitare nel
tunnel della paura di giorni incerti. Vorrebbero farci credere
ma...io non voglio e non posso far attecchire i germi della paura che
rodono la gioia di vivere.
Ti
ho visto nei miei viaggi presenza premurosa e discreta con semplici
cenni mi hai insegnato molto, più di quanto avrei mai desiderato. Mi
hai lasciato sperimentare e camminare lungo il labile confine che
separa il il Vero Bene da un bene effimero ed apparente.
Per
anni ho tentato la strada dell'incontro ma, non stringendo i frutti
desiderati, ho iniziato a barcollare e sostare per poche giornate da
un porto a un altro per imparare ad amare le sottili differenze delle
mille e più sfumature della vita.
Mi
sono allontanato e poi riavvicinato e ancor più distanziato e ti ho
cercato... una lunga altalena alla cui mia assenza non è mai venuta
meno la Tua Presenza, ora leggera e quasi impercettibile, tal altra
volta pesante e tangibile. Chiedo scusa e perdono per ogni uomo che
non Ti stanchi di chiamare lasciandolo libero di scegliere.
Come
sarebbe facile seguirTi se fiducia e coraggio non venissero meno ma,
ahimè mi muovo tra alte pericolose onde che sballottano corpi tra
scogliere ricche di problemi e tavole aride.
Ora
ho sonno. I miei occhi si socchiudono ma Tu mi resti accanto. Mi
parlerai nella notte.
Anche
per me nasci. Mi vieni con tenerezza incontro. Tra poco è Natale. Ti
chiedo di rinascere.
Sii
mio sostegno. Tienimi la mano e aiutami... aiutami a
deluderTi...deludere sempre meno.
Sì, bella questa "lettera" che scrivi come fosse una confessione a un amico.
RispondiEliminaLa trovo coerente dal suo inizio alla sua fine.
A voler essere pignoli... cambierei il termine "sballottano" (quartultima riga) e ne cercherei uno che mantiene lo stile del resto del racconto. Ciao :-)
Grazie. Lo farò. A lunedì
RispondiEliminaIl racconto è molto poetico, peccato ci sia qualche errore di sintassi e termini errati o inappropriati (rodono invece di erodono, scogliere con problemi, etc.) che sono senz'altro dovuti alla foga di voler esprimere come flusso di coscienza le proprie riflessioni e che a una attenta rilettura sarebbero stati senz'altro notati. Comunque intrigante l'approccio. Lunedì mi spiegherai perché le scuse e la richiesta di perdono.
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