Il Natale di un topo e il dono della libertà

 Un topino a pancino vuoto da giorni ebbe l'idea e l'ardire di entrare laddove mai aveva osato. Sapeva che aldilà del cancello c'erano tanti bei gattoni pronti a festeggiarlo.
La fame era tanta e la morte non più così lontana e davanti al bivio e alle perplessità si diede forza.
Pian pianino si trovo dentro la casa. Fortuna sua inizio a sentire un buon profumino... si avvicino e vide una bella tavolata imbandita e piatti fumanti... allora penso di esser già morto o di star sognando quando all'improvviso... ahì!!... ahì!!! aaahiiiaaiiii!!!!!... una trappola l'addento a una zampina.
Qualche ora dopo entrarono due bambini. Videro il topino.
La femminuccia disse al maschietto: che bel topino... lo facciamo arrostito o lo gettiamo nell'acqua caldissima o in quella gelata?!
Il maschietto pensò un pò e poi esclamò: dai Chiara, s'avvicina Natale bisogna essere buoni e vorrei fargli un regalo. Sai ieri al catechismo la suora ci ha parlato della libertà e noi che viviamo in un paese libero e democratico dobbiamo essere felici e ringraziare Dio e pregare per i tanti bambini di molte parti del mondo che non conoscono questo dono... per l'appunto il dono, il dono della libertà.
Intanto il topino iniziava a sanguinare e tremare...
La bimba s'illumino in viso e disse: mi piace l'idea. E cosa mai potremmo regalare a un topo?!
Ebbene, ancora non hai capito? e rivolto al topo solennemente sentenziò:
vogliamo fare a te o topo un gran dono, un dono per cui tanti grandi lottano e sognano... ebbene ti regaliamo la libertà
e con un gesto tra l'indifferenza e una finta benevolenza liberandolo dalla morsa, sillabò le parole:
di re-sta-re qua o di an-da-re do-ve vu-o-i.