martedì 9 febbraio 2016

La libertà Federico se la sognava sul fiume quel 1951


        Federico non si sentiva meno felice quel giorno. Era il quinto di dieci figli. Era appassionato di quotidiani e di storia. Non meno amava correre per i campi usando spesso la sua bicicletta.
          Vivevano nella città dell'Aquila. Da 700 metri godeva di una vista meravigliosa e spesso solitario si recava sull' Aterno ad ascoltare i tempi del fiume e quando si sentiva coraggioso si divertiva a tuffarsi nudo nell'acqua gelida. Si sentiva libero e le sue fantasie sulle comari prosperose si gelavano prima che diventassero ossessione. "Madre santa come si muove bene la Rosetta con quei glutei aderenti" pensava nudo disteso al sole. 
          Ma poi i suoi pensieri fluivano sulla storia degli anni suoi. Aveva sedici anni quel 11 maggio del 1951 compiuti da 5 mesi precisi. Era lui che correndo portava la farina ai fratelli suoi. E lavorava il pane. Non questo venerdì. Aveva bisogno di rimettere in ordine i frammenti di storia che apprendeva dal quotidiano che custodiva gelosamente. Erano questi poi i pensieri che si divertiva a far scorrere durante il lavoro, durante le pause ed era felice se qualche anima l'ascoltava discorrere. 
         Dunque Hoover nato in Iowa 31 esimo presidente d'America fino al 1933 "voltagabbana" prima Repubblicano fino al 1945 poi Democratico moderato. Lui e Ford ed Edison avranno mica dato troppa energia a qualche livello di società fino a spingere poi il mondo intero a fare retromarcia? Pensava e si chiedeva. 
         E non vedeva l'ora di vedere Giulia, la sua fidanzata da un anno, poi per inventarsi qualche divertente frase per farla sorridere. E poi intrattenerla con la sue opinioni sulla storia moderna. Ma inciampava, si sentiva infantile e impreciso nei suoi pensieri. 
           Hoover diventa il capo dell'FBI ma non più Herbert ma John Edgar di Washington. Sicuro che non c'è il trucco? Lo dirige dal 1935 al 1972. 
           E qui il suoi Ego profetico si ingigantiva dei discorsi con i suoi amici preti, con i clienti del suo negozio, con il suo preferito, un medico che aveva sempre per lui uno sguardo di rispetto, che con lui amava discorrere di piante e di animali stanziali e soprattutto lo ascoltava con interesse nelle sue riflessioni storiche, un pò si rispecchiava e un pò l'aveva scelto e lo coltivava per sè. Sorrideva della sua ingenuità. Mille gelosie svanivano nella scelta reciproca. 
            Intanto in Spagna Francisco Franco o meglio il caudillo de Espagna nato a Ferrol e dalla guerra civile spagnola, guida il paese da 1939 al 1975. Sogni prognostici si diceva e per la data sul futuro tirava un numero a caso. D'altronde Giuseppe nell'Esodo, negli scritti di Mosè del 1500 a.c., aveva fatto lo stesso. 
            Da giovane se le sentiva sulla testa le bombe della guerra civile italiana, aveva allora otto anni. E ogni volta al ricordo si stringeva forte a Giulia. Talvolta piangeva ricordando le Foibe. Ma poi il lutto svaniva e ritornava a sorridere. Il sole lo scaldava e sognava Giulia accanto a lui e come lui nel paradiso delle meraviglie. Passeri e rondini in quello stato sembravano comunicargli il mondo intero. La vita di ogni tana. Ma più di tutto ci riusciva Angrisio il suo fido lupo di montagna che mai lo abbandonava e rimaneva spesso nello stesso suo ritmo del respiro. Lo abbracciò ancora una volta prima di rivestirsi e rientrare nel rumoroso ma perfetto chiacchierio delle sue sorelle e di tutti. Amava e questo era ancora nel rispetto di un corretto perdono la cosa che contava per lui di più.

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